Non è un mistero che la Casa di Cupertino abbia intenzione di dismettere le tradizionali schede SIM in favore delle eSIM, la transizione completa degli iPhone verso questo nuovo formato non è stata ancora completata e probabilmente richiederà diverso tempo, ma appare chiaro che i presupposti per l’abbandono del supporto fisico siano stati già definiti.
Secondo alcune rivelazioni rilasciate nel corso di un’intervista al Wall Street Journal da Tony Fadell, inegnere impegnato nell’implementazione degli iPod presso Apple dal 2001 al 2010, lo stesso Steve Jobs, fondatore dell’azienda, avrebbe espresso più volte in vita la volontà di non utilizzare le schede SIM già nei primi modelli degli iPhone.
Il progetto iniziale dell’iPhone non prevedeva lo slot per le SIM
A Jobs non sarebbe piaciuta in particolare l’idea che il melafonino dovessere includere uno slot per le SIM, questo perché la sua integrazione avrebbe costretto ad effettuare delle modifiche (poi effettivamente apportate prima della fase di produzione) al progetto iniziale del dispositivo. La scelta di adottare comunque le schede fisiche sarebbe stata dovuta però a questioni di carattere commerciale.
Il primo modello dell’iPhone, allora basato sulla standard 2G per le connessioni mobile, venne rilasciato nel giugno del 2007, quando era già possibile utilizzare delle eSIM. Queste ultime però erano supportate unicamente dalle reti CDMA (Code Division Multiple Access), mentre lo standard GSM (Global System for Mobile Communications) sarebbe rimasto escluso.
Date le maggiori prospettive di mercato legate al GSM, Steve Jobs stabilì di non imporre la eSIM e si decise per l’inclusione dello slot per le SIM, curiosamente la variante dell’iPhone per il CDMA (utilizzato dall’operatore statunitense Verizon) venne rilasciata soltanto qualche anno dopo in seguito al rilascio delliPhone 4 che venne distribuito nel giugno del 2010.