Come è ormai noto a tutti gli Italiani, lo stato d’emergenza dovuto alla pandemia da COVID-19 terminerà alla fine di marzo e dal 31 in poi verranno rimosse molte delle restrizioni con cui abbiamo dovuto convivere nel corso degli ultimi due anni. A rimanere dovrebbe essere invece il Green Pass, la certificazione verde che testimonia la guarigione.
Stando alle recenti dichiarazioni del sottosegretario al Ministero della Salute Pierpaolo Silieri riportate dalla stampa nostrana, il Green Pass potrà diventare un ricordo del passato soltanto nel caso in cui i dati epidemiologici lo permetteranno, è quindi probabile che la certificazione assumerà un ruolo via via sempre più marginale ma senza sparire all’improvviso.
Volendo formulare delle ipotesi, è probabile che il Green Pass continuerà ad essere utilizzato per alcuni mesi in particolari contesti come per esempio quelli lavorativi, i trasporti pubblici e le situazioni di assembramento che potrebbero dare luogo a contagi. Probabilmente i dati registrati in primavera ed estate avranno un ruolo fondamentale nelle decisioni future.
Il Governo presieduto da Mario Draghi sembrerebbe comunque orientato ad una rimodulazione progressiva, con un percorso a tappe che dovrebbe riguardare innanzitutto l’abbandono dell’obbligo per tutti gli eventi che si svolgono all’aperto. Per quanto riguarda i luoghi di lavoro notizie non confermate indicano nel 15 giugno 2022 una data possibile per il ritorno alla normalità.
Lo stesso giorno avrà fine l’obbligo di vaccinazione per gli over 50, misura che come il Green Pass non verrà eliminata con la fine dello stato d’emergenza, dal 31 marzo dovrebbero cambiare invece le modalità di accesso a smart working e lavoro agile che all’inizio della pandemia era stato liberalizzato permettendo di applicarlo senza contrattazione con i dipendenti.