Come è ormai noto, Mountain View rischierebbe da tempo di dover pagare una pesante sanzione pecuniaria in seguito alle accuse di posizione dominante nel mercato delle ricerche e dell’advertising formulate contro il gruppo dall’Unione Europea; Larry Page e soci sarebbero però ben lontani da sottostare alle condizioni dettate dal Vecchio Continente.
Secondo quanto affermato di recente da Kent Walker, Senior Vice President e General Counsel di Google, la procedura avviata dall’Antitrust in aprile si baserebbe su presupposti del tutto infondati; a suo parere Big G non avrebbe ostacolato la concorrenza e favorito i propri partner, ma semplificato lo sviluppo di un regime di libero mercato su Internet.
A supporto delle proprie ragioni Walker avrebbe citato i casi di alcune società come per esempio Kelkoo, Expedia e TripAdvisor, queste ultime avrebbero dovuto subire un danno a causa delle attività di Google se le accuse dell’Unione rispondessero a verità, invece ci si troverebbe in tutti i casi davanti a realtà di grande successo.
Questi risultati, conseguiti da aziende non controllate da Mountain View e spesso alternative alla sua offerta commerciale, sarebbero la conseguenza di un traffico di Rete cresciuto negli ultimi dieci anni del 227% con ben 20 miliardi di click indirizzati dal motore di ricerca più grande del Web verso attività esterne al proprio network.
Da parte sua l’attuale responsabile dell’Antitrust europeo, Margrethe Vestager, avrebbe promesso di riesaminare il dossier aperto dal suo predecessore, Joaquin Almunia, intanto però la UE sembrerebbe intenzionata ad indagare su altri fronti come per esempio la piattaforma Google Maps e il sistema operativo mobile Android.