Il gruppo di Mountain View si sarebbe offerto di aiutare il cyberlocker Hotfile mettendogli a disposizione sostegno legale; i gestori della piattaforma devono infatti rispondere in tribunale dell’accusa di aver favorito la condivisione illegale di contenuti protetti da diritto d’autore.
Hotfile, che è comunque una piccola realtà, ha come controparte un vero e proprio colosso, la MPAA (Motion Picture Association of America); quest’ultima è in grado di richiedere i servizi di costosissimi studi legali, dovendo contare solo sulle sue forze per il cyberlocker sarebbe plausibilmente finita.
Ma quale vantaggio avrebbe Google nel salvare Hotfile? In gioco ci sarebbe qualche cosa di più di una semplice piattaforma per il file sharing, ma il cosiddetto "principio di non responsabilità" dei gestori per ciò che gli utilizzatori uploadano su un servizio.
Se infatti il giudice dovesse condannare gli accusati, si potrebbe creare un precedente nel quale si stabilirebbe l’obbligo da parte dei siti Web di monitorare le attività degli utenti eliminando i contenuti protetti; a questo punto anche un servizio come YouTube (proprietà di Google) potrebbe finire tra le grinfie degli avvocati delle majors.