Google Bard, il chatbot di Mountain View che si propone come alternativa a Bing Chat di Microsoft e ChatGPT di OpenAI, non è ancora disponibile nel nostro Paese così come in tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Le ragioni di questo ritardo andrebbero ricercate nei vincoli imposti dalle authority UE per l’erogazione del servizio.
Sundar Pichai e soci avevano programmato l’esordio europeo di Google Bard per questa settimana ma l’attesa rischia di essere ancora lunga, questo perché la DPC, cioè la commissione irlandese per la protezione della privacy, sarebbe ancora in attesa della documentazione relativa al trattamento dei dati degli utenti durante l’utilizzo della piattaforma.
Da parte sua la compagnia statunitense avrebbe sottolineato la sua massima disponibilità nel rispondere alle domande provenienti dai Garanti europei e nel raccogliere i feedback utili per il miglioramento del servizio. Rimane però il fatto che la possibilità di utilizzare le informazioni personali è una parte fondamentale del suo modello di business.
Il lancio di Google Bard in Europa si starebbe rivelando addirittura più complicato di quello di ChatGPT. Quest’ultimo infatti non venne bloccato dalle autorità del Vecchio Continente, fu invece OpenAI a renderlo indisponibile in Italia fino all’adeguamento su Informativa e controllo dell’età degli utenti che ne ha permesso il ritorno sui nostri display.
Per quanto riguarda invece il prodotto di Big G, al momento non è possibile stabilire delle deadline. Questo perché anche nel caso in cui il gruppo dovesse inviare tutte le informazioni richieste dal DPC non è detto che quest’ultimo consideri le attuali modalità di trattamento dei dati conformi con quanto previsto dal GDPR (General Data Protection Regulation).