La Casa di Redmond ha reso disponibile pubblicamente la piattaforma Windows Virtual Desktop, una funzionalità basata sull’infrastruttura Cloud di Azure che permette di avviare una sessione virtualizzata dei sistemi operativi Windows 10 e Windows 7. Il lancio ha luogo a circa un anno dall’annuncio che venne effettuato nel corso della conferenza Ignite 2018.
Nonostante la fase di General availability sia iniziata solo ora, Windows Virtual Desktop è già un prodotto ampiamente utilizzato. La preview venne lanciata infatti lo scorso marzo e le aziende che l’hanno adottata dovrebbero essere oltre 20 mila, un successo dovuto anche al fatto che si tratta di una soluzione multipiattaforma e persino Web based.
Windows Virtual Desktop è utilizzabile infatti non soltanto su Windows ma anche su Linux, MacOS, Android, iOS nonché direttamente da browser grazie ad un’apposita versione implementata in HTML5. La virtualizzazione si estende anche a Office 365, nella variante ProPlus, consentendo di utilizzare tutte gli strumenti per la produttività e la condivisione della suite.
Non sono previsti limiti in termini di istanze avviabili, quindi una singola utenza potrà fare riferimento a più sessioni di lavoro e altrettanti sistemi operativi virtualizzati. La tariffazione è a consumo come avviene tradizionalmente nelle architetture PaaS (Platform-as-a-Service), quindi si pagherà soltanto per le risorse effettivamente utilizzate.
Windows Virtual Desktop fa il suo esordio in un settore che offre già numerose alternative, in questo caso si tratta però di una soluzione supportata direttamente da Microsoft, cioè dalla società che sviluppa non soltanto il software per la virtualizzazione ma anche le piattaforme e le applicazioni che vengono virtualizzate. Ciò dovrebbe garantire un più elevato livello di ottimizzazione.