Come è noto la divisione europea di Facebook ha la sua sede legale in Irlanda, mentre la sua localizzazione italiana è rappresentata da una sede commerciale che non si occupa direttamente delle procedure per il trattamento dei dati personali degli iscritti. A tal proposito il Garante Privacy nostrano sarebbe recentemente intervenuto in seguito alla segnalazione di un utente.
In sostanza l’authority italiana avrebbe stabilito che il Sito in Blue, indipendentemente dallo stato UE in cui risiede la sua sede centrale, dovrà comunque collaborare per la risoluzione di casi che necessitano l’accesso a dati personali; tra queste fattispecie vi sarebbero per esempio i furti di identità e la creazione di account fake.
Nello specifico il Garante avrebbe agito in risposta al ricorso di un utilizzatore del social network che sarebbe stato vittima di ricatti da parte di un proprio contatto conosciuto attraverso Facebook; dei veri e propri tentativi di estorsione perpetrati attraverso un account fasullo nel quale venivano pubblicati filmati e immagini appositamente modificati.
L’utente oggetto di ricatto avrebbe richiesto alla sede irlandese di Menlo Park la cancellazione dell’account fake a lui indebitamente associato vedendo accolta la propria istanza; ad essere stata rigettata sarebbe stata invece la richiesta di venire in possesso di tutti i dati relativi alle comunicazioni con il proprio aguzzino, ivi compresi quelli utilizzati per la creazione del finto profilo.
Forte dei pronunciamenti espressi a riguardo dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, il Garante avrebbe stabilito che in questi casi Facebook dovrebbe rispondere alle leggi previste dal Diritto Italiano, motivo per il quale la piattaforma non potrebbe negare il proprio assenso alla cessione di tutti i dati richiesti dall’utente interessato alla tutela della propria immagine.