La Casa di Cupertino avrebbe deciso di citare in giudizio la Epic Games, software house sviluppatrice di Fortnite, per violazione di contratto. Nello specifico si parla degli accordi tra le due aziende relativi all’App Store, piattaforma che è stata già al centro di una diatriba riguardante il fee pari al 30% che ogni publisher deve corrispondere ad Apple per le vendite in-App.
La vicenda è arcinota ma è utile ricordare che lo scontro in atto è già molto acceso, tanto che nei primi giorni di settembre Tim Cook e soci hanno deciso di bloccare l’account sviluppatore di Epic Games. Quest’ultima avrebbe poi optato per le vie legali chiedendo direttamente a un giudice che Fortnite e altri suoi titoli venissero reintegrati nel catalogo dei titoli per iOS.
Fortnite nell’App Store senza pagare le commissioni dovute
Se da una parte i portavoci di Epic Games avrebbero sostenuto la necessità di "interrompere la vendetta di Apple", dall’altro la Mela Morsicata avrebbe sostenuto che nel corso dell’ultimo biennio Epic Games si sarebbe avvantaggiata più di altre aziende della presenza di Fortnite nell’App Store rifiutandosi (a partire da giugno 2020) di pagare il dovuto.
Il nodo della questione risiede proprio in quest’ultima affermazione, Epic Games infatti ha provato a incamerare direttamente i proventi derivanti dagli acquisti in-App e questo tentativo di bypassare il pagamento delle commissioni a Cupertino sarebbe stato interpretato come una palese violazione delle clausole contrattuali precedentemente accettate.
Apple avrebbe ora deciso di chiedere un risarcimento per le perdite economiche subite a seguito della "ribellione" di Epic Games, l’entità della somma richiesta non sarebbe ancora nota ma è logico ipotizzare che con questa iniziativa Cupertino voglia evitare che altre software house prendano esempio dalla vicenda di Fortnite per contestare le policy dell’App Store.