Il recente Decreto Legge che introduce nuove misure urgenti per l’attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sancisce l’obbligo della fatturazione elettronica anche per le partite IVA che aderiscono al cosiddetto regime forfettario. Chi ancora non dovesse aver abbandonato il sistema di fatturazione tradizionale dovrà farlo entro il 1° luglio 2022.
La fatturazione elettronica permette di inviare e ricevere le proprie fatture tramite l’SdI (Sistema d’Interscambio) dell’Agenzia delle Entrate, per questo motivo ogni operatore soggetto all’obbligo deve possedere un codice dispositivo univoco per il recapito dei documenti o fare riferimento ad un indirizzo PEC (Posta Elettronica Certificata) che funge anche da domicilio digitale.
Introdotta in Italia in seguito all’approvazione della legge finanziaria del 2008, la fatturazione elettronica è divenuta obbligatoria nel 2014 per le fatture inviate alla Pubblica Amministrazione, nel 2018 l’obbligatorietà era stata poi estesa anche alla fatturazione tra privati ma fino ag oggi le partite IVA a regime forfettario erano rimaste escluse.
La fatturazione elettronica rimane facoltativa fino al 2024 per alcune Partite Iva
L’esclusione non ha impedito l’adesione volontaria alla fatturazione elettronica ed è quindi probabile che sia stata già adottata da un buon numero di imprenditori in previsione del cambiamento ora in atto. Ad oggi le partite IVA presenti nella Penisola sarebbero circa 1.5 milioni, tutte sottoposte al vincolo di un fatturato annuo inferiore ai 65 mila euro.
E’ comunque bene precisare che le partite IVA a regime forfettario che generano un ammontare di ricavi inferiore ai 25 mila euro continueranno ad essere esclusi dall’obbligo, questo fino al 2024. Rientrano invece nella fascia di obbligati le ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche) il cui fatturato annuo complessivo sia inferiore ai 65 mila euro.