Secondo una recente inchiesta condotta dal Wall Street Journal, gli utenti che installano applicazioni tramite il loro profilo sul social network Facebook sarebbero completamentemene indifferenti ai disclaimer, un atteggiamento che inciderebbe sulla diffusione più o meno autorizzata dei dati personali in Rete.
Il problema non riguarderebbe soltanto la creatura di Mark Zuckerberg, ma anche gli sviluppatori che realizzano le Apps e gli inserzionisti, tutti soggetti che avrebbero la possibilità di accedere ad una grande quantità di informazioni sugli utenti che valgono oro nel mercato dell’advertising.
Il prestigioso quotidiano statunitense punta il dito su un sistema che non terrebbe conto dell’abitudine da parte degli utilizzatori di ignorare i termini di utilizzo delle Apps e, nello stesso tempo, metterebbe a disposizione software che richiedono autorizzazioni per l’accesso a dati non necessari per il loro funzionamento.
E’ giusto che un utente disattento paghi per la sua scarsa prudenza? Le software house e i social network sono incolpevoli? Se questa è la vostra posizione tenete conto che vi sono applicazioni, come quella di Skype, che richiedono l’accesso non solo ai dati di un utilizzatore, ma anche a quelli dei sui contatti.