Menlo Park avrebbe deciso di rendere meno ricca la sua offerta di opzioni per il targeting eliminando oltre 5 mila tra i segmenti attualmente disponibili. Nello specifico parliamo di quelle impostazioni che consentono di includere o di escludere soggetti appartenenti a categorie specifiche dalla visualizzazione dell’advertising.
Stando a quanto dichiarato dagli stessi portavoce di Facebook, le opzioni per il targeting sarebbe tra quelle peggio utilizzate dagli inserzionisti. La "sforbiciata" prevista si sarebbe resa necessaria proprio per garantire un maggior livello di protezione ai destinatari degli annunci. Nel corso degli anni infatti, sarebbero stati registati troppi abusi.
Da sottolineare che nel corso del loro intervento i rappresentanti del Sito in Blue non avrebbero fatto dei riferimenti espliciti ad utilizzi illegittimi di tali strumenti, il che (volendo essere maliziosi) farebbe pensare che siano le stesse opzioni per il targeting a presentare delle criticità individuate soltanto di recente dalla piattaforma.
Per quanto riguarda i segmenti che verranno definitvamente pensionati, tra di essi vi saranno per esempio tutti quelli che distinguono gli utenti sulla base di criteri quali l’etnia o la religione di appartnenza. L’Ads Manager consentirà poi di certificare la natura non discriminatoria della campagne pubblicitarie veicolate tramite il social network e le applicazioni associate.
I cambiamenti stabiliti dovrebbero coinvolgere tutte le campagne i atto a partire dal primo ottobre, mentre saranno validi per le nuove campagne dall’inizio di settembre. I tool per la certificazione saranno rilasciati prima negli Stati Uniti per poi essere messi a disposizione tramite tutte le altre localizzazioni dell’Ads Manager.