Questa volta non si tratta più di stime, di numeri ipotizzati da analisti e addetti ai lavori. Questa volta i numeri sono pesanti come la roccia perché descrivono il valore ufficiale della creatura nata dall’intuito di Mark Zuckerberg all’esordio sulla piazza di Wall Street.
Con un annuncio dato dopo la chiusura dei mercati, infatti, si apprende che Facebook farà il suo esordio con un collocamento da 38 dollari ad azione, cifra grazie alla quale è possibile risalire al valore complessivo dell’azienda di Menlo Park che si aggirerebbe attorno ai 104 miliardi di dollari (confermando le stime – da alcuni considerate ottimistiche – che quantificavano in 100 miliardi di dollari il valore del noto social network).
Secondo gli analisti il prezzo di collocamento (38 dollari) potrebbe salire ulteriormente ma non di molto come confermato da un sondaggio condotto dal WSJ per conto della stessa azienda. Con l’IPO, quindi, Facebook potrebbe raccogliere dal mercato oltre 18,5 miliardi di dollari, polverizzando ogni record relativo alla quotazione di società tecnologiche e piazzandosi al secondo posto tra le IPO di sempre avvicinandosi al primato di Visa (19,65 miliardi nel 2008) e superando GM (18,1 miliardi nel 2010).
La speranza degli investitori, ovviamente, è che Facebook sappia ripetere la cavalcata di Google che fu collocato per 75 dollari ad azione per raggiungere i 750 a soli tre anni dal collocamento. Ovviamente solo il tempo saprà dire se il business Facebook sia destinato ad un futuro prospero o glorioso oppure no. I ragazzi di Google ce l’hanno fatta, ma forse non è così semplice e scontato che anche Facebook trovi il giusto modo per valorizzare (economicamente) il suo enorme volume di traffico e di utenza.