Come annunciato alla fine dello scorso anno dai portavoce di Meta, il sistema per la sicurezza in autenticazione denominato Facebook Protect è stato esteso in più di 50 localizzazioni del network di Mark aut Zuckerberg e soci. Un’iniziativa meritoria dal punto di vista della protezione degli account che però avrebbe avuto un particolare effetto collaterale.
Stando alle segnalazioni inviate da alcuni utilizzatori la mancata attivazione di Facebook Protect si sarebbe risolta nel blocco dell’account coinvolto, tale sistema si basa essenzialmente sull’utilizzo dell’autenticazione a due fattori partendo dalla considerazione che l’uso della accoppiata username e password non sarebbe più abbastanza sicuro.
L’introduzione di Facebook Protect in un maggior numero di mercati non arriva inattesa, questa soluzione è infatti il frutto di un lavoro che gli sviluppatori di Menlo Park avevano iniziato nel corso del 2018 ma per diverso tempo essa era stata sperimentata presso l’utenza statunitense, arrivando alla fase di general availability, o quasi, solo di recente.
L’autenticazione a due fattori è riservata, per ora, agli utenti che necessitano un maggior grado di sicurezza
In futuro Facebook Protect potrebbe essere necessaria per qualsiasi tipo di account, per il momento essa è però dedicata ad alcune tipologie di utenti, come per esempio i giornalisti, gli intellettuali dissidenti, gli attivisti e i candidati alle elezioni politiche, le cui pagine potrebbero avere la necessità di un livello di protezione più elevato di quello standard.
Curiosamente pare che una parte degli avvisi inviati da Meta per informare gli utenti dell’estensione di Facebook Protect sarebbe stato ignorato perché ritenuto fasullo. L’indirizzo e-mail utilizzato, [email protected], non è particolarmente noto e in diversi casi sarebbe stato ritenuto veicolo di spam con conseguenze cancellazione dei messaggi.