Gli effetti dell’operazione di polizia internazionale che ha portato al sequestro di Megaupload e all’arresto dei suoi gestori, potrebbero manifestarsi presto attraverso l’oscuramento di altri servizi dedicati alla condivisione (più o meno legali) di contenuti in Rete.
Tra le possibili "vittime" di questa ondata repressiva contro il P2P vi potrebbero essere per esempio Depositfiles, Fileserve e Mediafire tutti Cyberlockers diffusamente utilizzati anche come alternative all’ormai defunta creatura di Kim Dotcom e soci.
A volere fortemente la chiusura di tali piattaforme sarebbe la MPAA (Motion Picture Association of America), organizzazione della quale fanno parte sei delle più grandi case di produzione cinematografica americane, tra cui la Paramount Pictures che sarebbe particolarmente agguerrita contro il file sharing.
I servizi elencati sarebbero stati definti semplicemente come "disonesti" dai portavoce della MPAA, quest’ultima starebbe attualmente studiando delle iniziative legali concrete con l’obiettivo di imporre la chiusura dei servizi per lo scambio illegale di contenuti protetti da copyright.