Se oggi esistono le estensioni ".xxx" per i nomi a dominio è per via delle pressioni effettuate a suo tempo dalla società statunitense ICM Registry nei confronti dell’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), cioè l’autorità che gestisce il sistema su cui si basano i TLD (Top-Level Domain) generici e geografici.
Dato il successo riscosso dalla precedente iniziativa, la ICM Registry ha deciso di presentare un’ulteriore richiesta per l’approvazione di tre nuove estensioni sempre dedicate all’industria dell’intrattenimento per gli adulti, in futuro potrebbero quindi essere registrabili anche i ".adult", ".porn" e ".sex".
Tale iniziativa rappresenta un tentativo da parte del richiedente di recuperare buona parte dell’investimento effettuato per i ".xxx", perché se è vero che le registrazioni non mancano, è anche vero che soltanto per vederne approvata la richiesta è stato necessario acquistare una licenza del costo di oltre 500 mila dollari.
L’idea sarebbe di utilizzare i ".adult", ".porn" e ".sex" a corredo dei ".xxx", i primi verrebbero in pratica forniti infatti gratuitamente e punterebbero automaticamente alla seconda estensione per stimolare la propensione all’acquisto da parte degli utenti.