Nelle scorse ore la crew Monti avrebbe rese pubblici i dati sottratti a seguito di un attacco ransomware che il 3 maggio scorso avrebbe coinvolto la ASL 1 Abruzzo a cui fanno capo i comuni di L’Aquila, Avezzano e Sulmona. Tra i contenuti degli archivi RAR diffusi in Rete vi sarebbe anche dati sensibili riguardanti i pazienti in cura presso le strutture sanitarie locali.
Complessivamente l’azione malevola avrebbe portato alla sottrazione di 522 GB di dati. Una volta venuto in possesso di tali informazioni il gruppo avrebbe richiesto il pagamento di un riscatto minacciando la loro pubblicazione online, non essendo riusciti a raggiungere il proprio obbiettivo gli attaccanti avrebbero poi dato seguito a quanto annunciato.
Oltre all’evidente danno per la privacy, l’attacco avrebbe costretto il CUP dell’ASL 1 Abruzzo ad interrompere il servizio per le prenotazioni. Quest’ultimo sarebbe stato riattivato l’11 maggio, nello stesso modo l’azienda ha reso noto in un comunicato ufficiale che tutti gli indirizzi di posta elettronica facenti capo alle sue principali strutture sarebbero funzionanti.
Sull’accaduto sarebbero già in corso le indagini dell’ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) e della Polizia Postale. è inoltre bene tenere presente che il fatto che tali dati siano stati pubblicati nel Dark Web, e potenzialmente resi accessibili a chiunque disponga di una connessione ad Internet, non significa che possano essere liberamente ricondivisibili.
Nello specifico si ricorda che non soltanto la diffusione ma anche la semplice acquisizione di informazioni sensibili rappresenta un reato perseguibile penalmente. Quindi meglio evitarne il download, anche per la sola visualizzazione privata, soprattutto in considerazione del pericolo che negli archivi pubblicati possano essere presenti malware o ransomware.