Secondo un recente report stilato da CounterPoint Research il mercato dei PC avrebbero registrato un importante balzo in avanti rispetto alla scorso anno, tale fenomeno sarebbe dovuto in particolare al maggior numero di lavoratori che sono stati dirottati definitivamente in smart working, almeno per una parte della settimana lavorativa.
La parte più interessante dello studio non riguarda però i dati relativi alle vendite e la distribuzione, ma il fatto che le migliori performance siano state registrate in un momento in cui il settore risente di una pesante carenza di chip, componenti per i quali la domanda proveniente da utenti e aziende sarebbe oggi ben superiore all’offerta.
Stando alle conclusioni formulate dai produttori, attualmente non sembrerebbe che il problema riguardante la scarsità di semiconduttori possa essere risolto entro l’anno corrente. E’ più probabile che i primi chiari di luna si manifesteranno all’inizio del 2022 ma intanto preoccupa il fatto che l’inevitabile aumento dei prezzi possa diventare strutturale.
Ad essere interessati da questa vera e propria "carestia tecnologica" sarebbero tutte le tipologie di chip, da quelle che presiedono alla gestione dell’alimentazione alle comuni CPU, dalle soluzioni per monitor e display alle componenti per le reti LAN fino a quelle per il WiFi. Per tutti i tempi necessari alla soddisfazione delle commesse sarebbero aumentati di oltre 100%.
Nel corso del primo trimestre del 2021 le consegne di PC a livello mondiale sarebbero aumentate del 45% rispetto al periodo compreso tra gennaio e marzo del 2020, alla fine dell’anno corrente ci si attende inoltre un aumento medio tra tutti i trimestri di oltre il 16%. A registrare i risultati migliori potrebbe essere la Apple che già ad inizio 2021 ha potuto vantare un +72%.