Il report intitolato "La trasformazione digitale per il Made in Italy. Sfide e scenari in tempi di crisi" dell’I-Com (Istituto per la Competitività) indica in 42 punti percentuali l’incremento di fatturato derivante da un’adozione diffusa del commercio elettronico da parte delle imprese italiane, con crescita in termini assoluti pari a 2.5 milioni di euro per azienda.
Nel complesso l’e-commerce potrebbe quindi generare un fatturato aggiuntivo pari a ben 534 miliardi di euro, ad oggi invece soltanto l’8.3% delle società avrebbe già dato vita ad un’attività di vendita in Rete. Misurando in 6 milioni di euro i ricavi medi di una media azienda nell’arco di un anno, questi potrebbero arrivare a 8.5 milioni grazie ad una maggiore predisposizione verso l’uso delle nuove tecnologie.
Il settore del commercio elettronico in Italia ha grandissimi margini di crescita
A essere maggiormente in ritardo da questo punto di vista sarebbero soprattutto le aziende di piccole e medie dimensioni, soltanto l’8.2% di queste ultime infatti venderebbe online. Solo leggermente migliore la situazione per quanto riguarda le aziende più strutturate con il 12.8%, la buona notizie è però che per il settore dello shopping online italiano vi sono margini di crescita molto estesi.
Tra i fattori che potrebbero incentivare l’adozione di piattaforme per l’e-commerce ci sarebbe in particolare la disponibilità di personale digitalmente qualificato ma, stando ai dati del 2019, non più del 6.4% delle imprese si sarebbe dotata di collaboratori adeguati per questo compito e la percentuale aumenterebbe di poco presso le imprese con più di 10 dipendenti (16%).
Ad incoraggiare le aziende che non hanno ancora deciso di dedicarsi almeno in parte al commercio elettronico vi sarebbero anche i risultati conseguiti dalle attività che hanno deciso di scegliere Amazon come partner per le vendite, infatti solo nel corso del 2020 queste ultime avrebbero maturato mediamente 75 mila euro di ricavi extra pro-capite.