Secondo i dati messi a disposizione dall’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano, gli investimenti per le tecnologie Cloud based sarebbero in costante aumento, soprattutto grazie al successo delle soluzioni PaaS (Platform as a Service) molto ricercate sia durante l’emergenza pandemica che successivamente.
Quest’ultimo avrebbe registrato un incremento del 31% in termini di spesa contro il 23% dello IaaS (Infrastructure as a Service) e i 13 punti percentuali del SaaS (Software as a Service). Il SaaS era stato però determinante nei mesi caratterizzati dai lockdown in quanto indispensabile per lo spostamento di grandi quantità di lavoratori in smart working.
I tassi di spesa odierni sarebbero paragonabili a quelli rilevati prima del 2020 e nel corso dell’anno corrente il giro d’affari complessivo del settore potrebbe attestarsi intorno ai 3.84 miliardi di euro grazie ad una crescita del 16% rispetto all’anno passato. Si attende inoltre un’ulteriore spinta che dovrebbe essere data dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Sempre più imprese italiane scelgono il Cloud per ottimizzare i costi
La migrazione dalle infrastrutture on-premises, quindi implementate localmente, al Cloud starebbe interessando sia le grandi imprese che quelle di recente formazione, questo anche per via del fatto che buona parte degli operatori di mercato (basti pensare a Microsoft con Azure e ad Amazon con AWS) starebbero moltiplicando le loro offerte PaaS, IaaS e SaaS.
Per il momento il passaggio al Cloud sembrerebbe determinato più da esigenze legate al contesto e all’ottimizzazione dei costi che ad una vera strategia, infatti oltre il 30% delle imprese italiane intervistate non avrebbe associato ad esso una modifica del modello organizzativo, una riprogettazione dei processi di business o una nuova formazione del personale.