In Italia si è conclusa da poco l’asta per l’assegnazione delle frequenze in 5G, mentre anche nel resto d’Europa e negli Stati Uniti si lavora ancora per realizzare le infrastrutture necessarie per la migrazione a questo nuovo standard. Intanto in Cina sono già partite le sperimentazioni per le connessioni da 1 TB al secondo in 6G
Stando a quanto dichiarato dai componenti del team appositamente formato dal Ministero dell’Industria e dell’Information Technology, il Paese asiatico starebbe lavorando al progetto dall’inizio del 2018. In questo modo, quando la prossima generazione dei collegamenti di Rete si affermerà, la Cina sarà già pronta a servirsene su larga scala.
Si tratta di una visione di lunghissimo periodo che ormai sembra mancare nelle economie più avanzate dell’emisfero occidentale. Lo stesso responsabile dei test, Su Xin, avrebbe dichiarato che il 6G è ancora ben lontano dal poter avere applicazioni in ambito commerciale, una sua diffusione non sarebbe infatti ipotizzabile se non alla fine del prossimo decennio.
Quando diventerà una realtà, il 6G rappresenterà un vero e proprio punto di svolta per le tecnologie dedicate a velocizzare i collegamenti di Rete. Dopo di questa generazione difficilmente ve ne potranno essere delle altre, questo perché le performance garantite saranno tali che di potranno implementare soltanto dei miglioramenti di entità ridotta.
Il 6G sarà poi fondamentale per rimuovere definitivamente i tempi di latenza, nello stesso modo l’evoluzione delle tecnologie dedicate all’Intelligenza Artificiale, all’IoT (Internet of Things) e all’analisi dei dati potranno beneficiare di un’accelerazione tale che ora, senza disporre neanche di una Rete 5G funzionante, è ancora inimmaginabile.