Mountain View avrebbe deciso di creare dei team di lavoro con lo scopo di definire nuove policy volte a limitare le attività di tracciamento degli utenti tramite l’advertising. Tali specifiche dovrebbero riguardare in particolare la navigazione tramite Google Chrome, con ripercussioni anche importanti per la pubblicità online considerando che si tratta del browser Web più utilizzato al Mondo con un market share del 63%.
I responsabili di Big G starebbero seguendo l’esempio di altri progetti come per esempio Mozilla Firefox e Safari, a tal proposito la Casa di Cupertino avrebbe recentemente introdotto nuove feature dedicate all’anti-tracking e per forza di cose Chrome non potrà adeguarsi con troppo ritardo, soprattutto in considerazione delle normative sulla privacy che sono oggi particolarmente stringenti.
Se però la monetizzazione della Mala Morsicata deriva da business ben diversi rispetto a quello dell’advertising, lo stesso non potrebbe dirsi di Google che deve gran parte dei propri introiti alla pubblicità e ai dati per la profilazione ai fini del marketing che giornalmente riesce a raccogliere grazie ad un’utenza composta da miliardi di utilizzatori.
L’impressione è che per alcune Big Company sia definitivamente arrivato il momento di modificare le proprie strategie. Mountain View a parte, è possibile citare anche il caso di Facebook che Mark Zuckerberg avrebbe intenzione di cambiare radicalmente nel prossimo futuro, trasformandolo in una piattaforma incentrata sull’interazione con altri servizi di Menlo Park e la riservatezza delle comunicazioni.
Per il momento gli sviluppatori di Chrome non avrebbero anticipato nulla in merito, ma se venisse introdotta una funzionalità come l’Intelligent Tracking Prevention del browser di Cupertino interi settori del digital marketing tradizionale potrebbero essere fortemente ridimensionati, come per esempio quelli che basano la loro attività sull’analisi dei cookie.