Alcuni mesi fa gli sviluppatori di Google Chrome avevano annunciato che entro gennaio del prossimo anno sarebbe iniziato il percorso attraverso cui abbandonare definitivamente le estensioni che interagiscono con le API (Application Programming Interface) di Manifest V2. Questo per garantire il proprio supporto soltanto a quelle basate su Manifest V3.
La questione non è soltanto tecnica, o quasi, le specifiche espresse tramite i Manifest determinano infatti il modo in cui possono essere implementate le estensioni. Manifest V3 è molto più severa nell’impedire alcuni comportamenti che presuppongono il controllo del browser, ciò potrebbe penalizzare alcune soluzioni come per esempio gli ad-blocker.
Fino ad ora Mountain View aveva fissato ad inizio 2023 il momento in cui Manifest V3 sarebbe dovuto diventare un prerequisito essenziale per la realizzazione di nuove estensioni e lo sviluppo di funzionalità aggiuntive. Di conseguenza, in via sperimentale Manifest V2 sarebbe stato escluso dai canali Canary, Dev e Beta dell’applicazione.
Se tale scadenza fosse ancora valida, e non rinviata con effettivamente accaduto nelle scorse ore, entro giugno 2023 Big G avrebbe esteso lo stop a Manifest V2 in tutti i canali, compreso quello destinato alle versioni stabili del browser. Verrebbe così a saltare anche l’appuntamento con gennaio 2024, mese entro il quale l’azienda avrebbe voluto rimuovere tutte le estensioni basate su Manifest V2.
La revisione del calendario di rilascio, almeno per il momento senza l’indicazione di nuove scadenze, sarebbe stata motivata con l’esigenza di venire incontro ai feedback inviati dagli sviluppatori di terze parti. In alcuni casi infatti questi ultimi avrebbero lamentato grandi difficoltà nell’adeguare i propri titoli alle policy specificate in Manifest V3.