Mentre Google corre ai ripari con il progetto Bard sperando di recuperare il terreno perduto rispetto a Microsoft e al motore di ricerca Bing, il chatbot ChatGPT diventa parte integrante di un browser "di nicchia" come Opera che ha deciso di dedicare ad esso un’apposita sidebar. A suo modo quindi l’applicazione nata nel 1995 è arrivata prima delle altre.
Opera non è una soluzione molto utilizzata. Ad oggi la sua quota di mercato non supererebbe i 2.5 punti percentuali, ma presenta alcune funzionalità interessanti tra cui la possibilità di accedere gratuitamente ad una VPN (Virtual Private Network) e una barra laterale molto usabile da cui utilizzare rapidamente i principali social network e client per la messaggistica istantanea.
Grazie all’AI Opera offre ai suoi utenti un breve ed immediato iassunto dei contenuti ricercati
Nel caso specifico dell’integrazione con ChatGPT il browser è stato dotato di un nuovo pulsante, chiamato "Shorten", posizionato nella barra degli URL. Cliccando su quest’ultimo l’applicazione lancia una sidebar nella quale è contenuto una sorta di sommario generato automaticamente grazie al modello generativo sviluppato da OpenAI.
Si tratta quindi di un "riassunto" a disposizione di chi non vuole leggere per intero il contenuto di una pagina Web e preferisce consultare da subito i concetti principali dell’argomento trattato. Tale funzionalità è ancora in fase di test ma presto dovrebbe essere disponibile sia nella versione di Opera per il Desktop che in quella per iOS e Android.
Per quanto riguardi un numero molto ristretto di utenti l’iniziativa del progetto guidato da Song Lin non andrebbe sottovalutata, Opera Software infatti è stata spesso in grado di introdurre innovazioni che altri vendor hanno integrato nelle proprie applicazioni, basti pensare che il loro browser è stato il primo in assoluto a fornire la navigazione per schede.