Un recente report del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere evidenzierebbe come entro il 2025 il 60% dei lavoratori italiani dovranno possedere per forza di cose delle competenze in tema di digitalizzazione o di sostenibilità ambientale. Si calcola che nel periodo considerato le aziende cercheranno non meno di 4.2 milioni di collaboratori dotati di queste skill.
In questo momento l’importanza delle soluzioni green per il miglioramento dei processi produttivi sarebbe talmente sentita che i professionisti in questo campo sembrerebbero essere addirittura più ricercati rispetto a quelli che vantano buone conoscenze tecnologiche (63% contro 57), ma è anche vero che in molti casi i due settori sono quasi obbligati a operare in sinergia.
Politiche ambientali e digitalizzazione stanno trasformando il mercato del lavoro anche nella Penisola, si tratta di un processo irrinunciabile per qualsiasi Paese che desideri modernizzarsi ma che con tutta probabilità è destinato a subire una forte accelerazione grazie al contributo dei fondi messi a disposizione tramite il PNNR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Questi finanziamenti dovrebbero arrivare nel 2022 dopo l’ultimo trimestre dell’anno corrente durante il quale le aziende hanno già iniziato e continueranno ad assumere lavoratori ad elevata professionalità.
Programmatori, sistemisti e ingegneri saranno le figure più richieste dal mercato del lavoro
Ad oggi servirebbero soprattutto ingegneri elettronici, chimici, ingegneri delle telecomunicazioni, gestori e tecnici di reti nonché sistemisti.
Sempre più richiesti inoltre i disegnatori industriali, gli ingegneri meccanici, i progettisti software, gli ingegneri energetici e i progettisti di sistemi. In linea generale è possibile affermare che nel corso dei prossimi anni il mercato del lavoro premierà in particolare i candidati che hanno affrontato un percorso di studi basato su discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics).