Il Digital Services Act ha ricevuto l’approvazione del Parlamento Europeo con 530 voti favorevoli, 78 contrari e 80 astensioni, quindi a larghissima maggioranza. Esso prevede una maggiore responsabilizzazione delle piattaforme (motori di ricerca, social media, negozi di commercio elettronico..) per quanto riguarda la pubblicazione dei contenuti.
Con il DSA le Big Company che gestiscono i servizi online più frequentati dagli utenti saranno chiaramente responsabili in sede legale di eventuali abusi, i contenuti non pubblicabili dovranno essere rimossi entro breve tempo per non incorrere in sanzioni anche pesanti e gli utenti avranno più opzioni per prestare o meno il proprio consenso alla cessione dei dati.
Massima trasparenza e correttezza nella gestione degli annunci pubblicitari online
Un altro punto importante della nuova Legge riguarda il funzionamento degli algoritmi, questi ultimi dovranno essere infatti trasparenti e l’utenza dovrà disporre delle informazioni utili a capire come le piattaforme propongono i contenuti personalizzati e in particolare sulla base di quali dati vengono visualizzati alcuni annunci pubblicitari invece di altri.
Per quanto riguarda la rimozione dei contenuti, il DSA prevede che essa dovrà avvenire tempestivamente in seguito ad una segnalazione. Così come sottolineato a suo tempo dai promotori della normativa in seno alla Commissione Europea, ciò che è considerato illecito offline deve essere combattuto anche online con gli strumenti adeguati.
In linea generale il DSA vieta la pubblicità targhettizzata, soprattutto quando generata in base a caratteristiche come l’appartenenza etnica, politica o religiosa, non consente discriminazioni nell’advertising, favorendo ad esempio coloro che sono propensi a cedere i propri dati, tutela il pluralismo mediatico e permette alle PMI di essere rappresentate collettivamente in sede legale.