Luca Maestri, Chief Financial Officer della Casa di Cupertino, avrebbe reso noto che l’azienda non comunicherà più i dati relativi alle vendite dei propri dispositivi. Tale notizia dovrebbe riguardare sia la stampa di settore che gli investitori, nonché tutti i device targati Apple a partire dal suo più grande successo commerciale di sempre, l’iPhone.
Questa decisione (che avrà effetto a partire dalla prossima trimestrale d’esecizio) sarebbe stata presa in quanto il gruppo riterrebbe fuorvianti i dati di vendita, in sostanza l’andamento della Mela Morsicata non potrà più essere giudicato sulla base di tali informazioni perché esse non rispecchierebbero le reali performance di mercato del gruppo.
A difesa di questa nuova strategia sarebbe stato sottolineato il fatto che ormai Apple commercializza un gran numero di dispositivi, in diversi modelli, a prezzi differenti e con marginalità che non sono sempre le stesse. Alcuni device potrebbero poi affermarsi maggiormente in futuro e le attuali tendenze di vendita non sarebbero sufficienti a testimonarne la portata innovativa.
Tutte motivazioni comprensibili, ma alcuni analisti avrebbero accolto le parole del CFO con perplessità, soprattutto perché pronunciate in un periodo in cui si assiste ad una certa saturazione del comparto smartphone, espandersi in nuovi mercati diventa sempre più difficile e prodotti come i notebook e i tablet non sono per forza garanzia di ricavi elevati.
Stando così le cose, quali saranno i nuovi criteri che dovranno essere utilizzati per stabilire la qualità dell’operato di Cupertino? I dati del fatturato continueranno ad essere disponibili, così come quelli degli utili netti, per cui dovranno essere gli stessi analisti ad ipotizzare i volumi di vendita generati da ogni singolo dispositivo della compagnia.