Un gruppo di operatori pubblicitari statunitensi ha criticato la Casa di Cupertino per la sua scelta di dotare il browser Web Safari di nuove funzionalità antitracciamento; a loro parere questa stategia, i cui primi effetti saranno visibili agli utilizzatori di macOS High Sierra, potrebbe produrre dei danni irreparabili per il mercato dell’advertising.
Tali accuse sarebbero state rese pubbliche tramite una missiva degli stessi pubblicitari alla testata online CNet, mentre Apple avrebbe deciso di rispondere attraverso le pagine di 9to5Mac. L’azienda avrebbe deciso di modificare la propria applicazione per la navigazione Internet con lo scopo di proteggere la privacy degli utenti.
Stando a quanto comunicato da Tim Cook e soci, la nuova Intelligent Tracking Prevention di Safari rappresenterebbe il risultato di un lavoro iniziato tempo fa con il blocco dei cookie di terze parti, essa si sarebbe resa necessaria perché le tecniche per il monitoraggio e la profilazione degli utenti adottate dagli advertiser si starebbero facendo sempre più invesive.
Nello specifico la Mela Morsicata starebbe tentando di arginare le attività mirate alla ricostruzione della cronologia di navigazione, alla raccolta di informazioni personali senza il consenso degli utilizzatori, all’acquisizione di dati per operazioni di retargeting e al tracciamento cross-site. Il tutto tramite la semplice rimozione dei cookie per il tracking.
Contestualmente Apple ha voluto sottolineare che nessun limite verrà posto nei confronti di coloro che propongono pubblicità online con modalità legittime, in pratica l’intenzione non sarebbe quella di punire l’advertising e chi vive di questa industria, ma di consentire agli utenti di navigare senza essere inconsapevolmente profilati.