Alcuni giorni fa il giudice statunitense Yvonne Gonzalez-Rogers ha richiesto alla game house Epic Games, società che realizza il noto mobile game Fortnite, di pagare 6 milioni di dollari per le commissioni non ancora corrisposte ad Apple in seguito agli acquisti in-App generati attraverso il marketplace App Store della stessa Casa di Cupertino.
Nella sentenza si sanciva anche che Epic Games ha il diritto di ricevere pagamenti per i propri titoli tramite piattaforme differenti da quella della Mela Morsicata, stando così le cose ci si attendeva che entrambe le aziende fossero soddisfatte dell’esito e avrebbero coltivato relazioni più distese. I rapporti tra le controparti sarebbero invece peggiorati.
Epic games si rifiuta di pagare la multa e accusa Apple di abuso di posizione dominante
Da parte loro i portavoce di Epic Games avrebbero dichiarato da subito l’intenzione di ricorrere in appello contro la decisione del tribunale, dall’altra Apple avrebbe deciso di non riospitare Fortnite nel catalogo dell’App Store. Durissima la reazione di Tim Sweeney, CEO di Epic Games, secondo il quale Tim Cook e soci non avrebbero mantenuto la promessa di combattere ad armi pari.
Apple lied. Apple spent a year telling the world, the court, and the press they’d "welcome Epic’s return to the App Store if they agree to play by the same rules as everyone else". Epic agreed, and now Apple has reneged in another abuse of its monopoly power over a billion users.
— Tim Sweeney (@TimSweeneyEpic) September 22, 2021
Per poter pubblicare un’applicazione o un gioco nell’App Store è necessario disporre di un account sviluppatore attivo, Cupertino però aveva disabilitato quello di Epic Games all’inizio della diatriba legale e, data l’intenzione di quest’ultima di ricorrere in appello, non sembrerebbe intenzionata a riattivarlo prima della fine dell’ultimo grado di giudizio.
A parere di Sweeney Apple gode di una vera e propria posizione dominante nel mercato delle App e questo la porterebbe a intraprendere comportamenti contrari alla libera concorrenza, per Cupertino invece tale accusa sarebbe del tutto infondata anche in virtù della sentenza di Gonzalez-Rogers che ha permesso ad Epic Games di utilizzare mezzi di pagamento diversi da quello fornito tramite l’App Store.