La crew di hactivisti Anonymous avrebbe rivendicato la paternità dell’attacco che ha recentemente colpito il provider GoDaddy mandando off line milioni di servizi Internet; gli effetti dell’incursione si sarebbero protratti praticamente per tutta la notte tra il 10 e l’11 settembre.
Se la rivendicazione dovesse trovare conferma, saremmo di fronte ad uno dei più imponenti tango down mai sferrati dal gruppo simboleggiato dalla maschera di Guy Fawkes; ad andare giù sarebbero stati infatti siti Web, caselle di posta elettronica e DNS in massa.
In genere Anonymous non attacca i server aziendali se non per motivazioni ideologiche contro attività che limitino la libertà di espressione in Rete; nel caso specifico GoDaddy avrebbe pagato il suo sostegno alla SOPA (Stop Online Piracy Act), considerata una proposta di legge liberticida.
GoDaddy, che proprio per le sue posizioni riguardanti la SOPA avrebbe perso un cliente come Wikipedia, avrebbe già diffuso un comunicato per rassicurare i propri clienti: nonostante il black out nessuno dei dati gestiti sarebbe andato perduto o trafugato.