Continua l’andamento negativo per i titoli azionari del gruppo che fa capo al social network più grande della Rete; sembra proprio che Mark Zuckerberg e soci dovranno presto porre rimedio all’attuale tendenza di Wall Street prima che le notizie borsistiche diventino per loro un bollettino di guerra.
Nella giornata di ieri le contrattazioni sul titolo FB si erano chiuse sulla base di un controvalore pari a 32 dollari ad azione, un risultato abbastanza deludente se si considera che il prezzo di collocamento inziale di questi titoli al momento dell’IPO era stato di 38 dollari.
Oggi le contrattazioni si sono aperte partendo da una valutazione pari a 30 dollari per azione, se i titoli dovessero sfondare verso il basso questa cifra (considerabile come una soglia psicologica per gli investitori) le cose potrebbero assumere una dimensione tragica.
Facebook sarebbe riuscito a bruciare in poche ore quasi un quarto del suo valore di capitalizzazione, è anche vero però che un prezzo di vendita considerato ragionevole (e non sovrastimato come quello di collocamento) potrebbe incentivare agli acquisti ed evitare l’esplosione di una bolla gigantesca che potrebbe rivelarsi micidiale per la salute economica dell’intero comparto.