Amazon avrebbe intenzione di reclutare almeno 100 mila magazzinieri per far fronte all’incremento degli ordini in un periodo in cui la pandemia dovuta al Coronavirus (COVID-19) sta interessando sempre più insistentemente anche le realtà di Oltreoceano. L’idea è quella di offrire un’occupazione a tutti coloro che in questo momento stanno perdendo il loro lavoro o non possono esercitarlo.
Le assunzioni saranno sia a tempo pieno che part time, previsti anche degli aumenti delle retribuzioni nell’ordine di 2 dollari all’ora negli USA (partendo da una base oraria pari a 15 dollari), di 2 euro all’ora nei paesi appartenenti all’Unione Europea e di 2.5 sterline in Gran Bretagna. L’impegno economico complessivo dovrebbe essere pari a 350 milioni di dollari (più 25 milioni per i dipendenti eventualmente contagiati).
E’ probabile che al termine dell’emergenza alcuni dei nuovi assunti entreranno stabilmente a far parte dell’organigramma di Seattle, ma per il momento l’obbiettivo dovrebbe essere quello di impiegarle fino alla fine di aprile. Nel contempo Jeff Bezos e soci dovrebbero offrire maggiori garanzie dal punto di vista di tenuta della logistica.
Eventuali criticità non sarebbero dovute infatti a un calo del giro d’affari, al contrario sia Amazon che altri e-commerce starebbero incontrando delle difficoltà derivanti dall’imponente aumento della domanda di beni. Alcuni articoli, come per esempio quelli appartenenti alla categoria dei casalinghi, sarebbero divenuti rapidamente indisponibili nei giorni scorsi.
Incrementando il suo organico Amazon mira a incrementare la reperibilità dei prodotti in magazzino e a fare in modo che spedizioni e consegne avvengano con il minor numero possibile di ritardi. Diversi prodotti venduti tramite la piattaforma sono però commercializzati da aziende di terze parti e molto dipenderà dalla loro capacità di reagire alla contingenza.