Nel corso dell’estate 2020 Airbnb, probabilmente la più nota tra le applicazioni che consentono di affittare alloggi per brevi soggiorni, aveva introdotto una nuova regola che vietava di organizzare feste all’interno degli spazi messi a disposizione tramite il servizio. Allora essa era stata imposta in considerazione dei rischi connessi alla pandemia da COVID-19.
Una regola simile era stata emanata temporaneamente anche nel 2019, quando un alloggio affittato tramite Airbnb presso San Francisco fu teatro di una sparatoria che si concluse con la morte di 5 persone, tutte meno che trentenni. Questa volta invece la nuova policy diventerà definitiva, non si potranno più tenere feste in case altrui.
Per motivare questa decisione i responsabili di Airbnb avrebbero fatto riferimento all’efficacia della misura, nello specifico le segnalazioni riguardanti feste organizzate negli alloggi avrebbero registrato un decremento del 44%. In virtù di questo risultato le feste diventeranno, almeno sulla carta, un lontano ricordo dei tempi pre-pandemia.
I vicini degli alloggi affittati hanno facoltà di controllare ed avvisare i proprietari
Per quanto riguarda le segnalazioni, da alcuni mesi l’applicazione ha introdotto anche nella Penisola un sistema chiamato "Servizio di supporto al vicinato" che permette di lasciare il proprio recapito telefonico e ricevere chiamate in caso di problematiche legate all’alloggio affittato, ciò ha permesso di controllare in modo più attento il modo in cui gli spazi condivisi vengono utilizzati.
Nel contempo però Airbnb ha deciso di eliminare il divieto che impediva di accogliere più di 16 persone nel medesimo alloggio, tale limite era stato introdotto tenendo conto delle esigenze legate al distanziamento sociale. Ora infatti la situazione sanitaria, se non proprio tornata alla normalità, è infatti infinitamente migliore rispetto al terribile biennio 2020/2021.