Curiosity, la sonda/rover inviata sul Pianeta Rosso dagli scienziati della Nasa per rilevare testimonianze o prove su possibili forme di vita, funziona naturalmente grazie ad un computer che ne controlla le funzionalità attraverso un software appositamente confezionato.
Tale software è stato studiato per influire quanto meno possibile sulla durata delle batterie, per cui è stata scelta una struttura modulare che potesse essere aggiornata da remoto in modo da integrare nuove features soltanto quando necessario.
Inizialmente erano state introdotte soltanto le funzionalità necessarie per la gestione della fase relativa all’atterraggio, ora, grazie ad una patch, verranno attivati altri strumenti utili per le operazioni che Curiosity dovrà svolgere sul suolo marziano.
La procedura di upgrade sarebbe cominciata lo scorso 11 agosto per poi concludersi il 13, ad influire sulla sua durata sarebbe stata in particolare la distanza tra la Terra e Marte (circa 56 milioni di chilometri nel momento di minima opposizione).