Unione Europea, Ucraina, India e Nigeria sono le nuove aree in cui Facebook estenderà le sue nuove regole sull’advertising politico. Le agenzie pubblicitarie che si occupano di questo particolare settore pubblicitario dovranno quindi rispettare scrupolosamente delle policy mirate ad escludere interferenze esterne dai processi elettorali dei Paesi interessati.
Si vuole così evitare il ripetersi di episodi controversi come quelli che avrebbe visto i social media coinvolti nel corso delle elezioni Presidenziali USA del 2016. Mark Zuckerberg e soci sarebbero stati infatti accusati di non aver adottato sufficienti contromisure per impedire la pubblicazione di contenuti mirati ad influenzare l’opinione pubblica.
Nello specifico, d’ora in poi l’advertising politico verrà posizionato all’interno di una sezione dedicata come già accade negli Stati Uniti. Quest’ultima verrà dotata di un motore di ricerca interno attraverso il quale accedere ad informazioni riguardanti gli inserzionisti, in questo modo dovrebbe essere possibile un maggior controllo sulla loro provenienza.
E’ comunque possibile che l’impostazione precedentemente esposta non funzioni esattemente nello stesso modo in tutti i Paesi, come specificato infatti da Katie Harbath, direttrice della divisione per le politiche globali di Menlo Park, potrebbero esserci delle differenze dovute alle legislazioni vigenti nei vari stati in cui si andrà ad operare.
In attesa di policy che possano essere applicate indipendentemente dall’elettorato di riferimento, Facebook avrebbe già individuato alcune tematiche controverse (come per esempio i cambiamenti climatici) grazie alle quali rilevare più facilmente contenuti non consentiti. A ciò si aggiunga un sistema di verifica delle identità che consente di stabilire con maggiorre precisione il posizionamento dell’inserzionista.