Stephen Wilhite, inventore del formato GIF (Graphics Interchange Format) per le immagini, se n’è andato all’età di 74 anni. A comunicarne la scomparsa sarebbe stata la moglie Kathaleen che ne avrebbe confermato la morte a causa del COVID-19, di lui rimane oltre che il ricordo anche una soluzione grafica utilizzata da miliardi di persone in tutto il mondo.
La creazione del formato GIF risale agli anni ’80, quando Wilhite lavorava presso la CIS (CompuServe Information Services), una delle prime società statunitensi nel settore della fornitura di servizi online. Tale formato venne concepito per semplificare il download delle immagini a colori in un periodo in cui le connessioni erano ancora estremamente lente.
Come suggerito dal nome, GIF è infatti un formato di interscambio grafico. Venne proposto per la prima volta il 15 giugno 1987 da un team guidato dallo stesso Wilhite sfruttando un standard interno alla CIS. Grazie ad esso venne superato l’utilizzo dell’algoritmo di compressione RLE (Run-length encoding) che supportava unicamente immagini in bianco e nero.
GIF permette di visualizzare un massimo di 256 colori ma ha il vantaggio di poter essere utilizzato facilmente per la creazione di immagini animate. Agli albori di Internet venne sfruttato ampiamente per integrare elementi grafici all’interno delle pagine Web, con l’accelerazione delle connessioni il suo utilizzo fu in parte abbandonato anche per via della resa estetica non particolarmente ottimale.
Le immagini GIF hanno trovato nuova vita grazie alle applicazioni per la messaggistica istantanea e ai social media dove vengono utilizzate frequentemente all’interno di chat e commenti, piattaforme come GIPHY sono così riuscite a creare un vero e proprio impero da centinaia di milioni di dollari grazie all’eredità di Wilhite e del suo gruppo di lavoro.