E’ ormai noto a tutti come l’emergenza pandemica ancora in atto abbia determinato un vero e proprio cambiamento delle abitudini di consumo per molti dei nostri connazionali, milioni di persone hanno avuto il loro primo approccio all’e-commerce proprio nel 2020 e tante altre che già praticavano lo shopping online hanno incrementato la loro frequentazione degli store in Rete.
Ma secondo quanto riportato da uno studio dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle Pmi del Politecnico di Milano condotto in collaborazione con TeamSystem, le imprese italiane sembrerebbero non aver approfittato del momento favorevole per il commercio elettronico, rimanendo in massima parte lontane da questo strumento utile all’incremento del fatturato.
Stando ai dati messi a disposizione dai ricercatori, ben il 76% delle piccole e medie imprese del nostro Paese non effettuerebbe alcuna attività di vendita in Rete. Ad oggi soltanto il 15.8 delle aziende nostrane appartenenti alle categorie citate avrebbe già proceduto nello sviluppo di un sito Internet o di un’applicazione mobile con cui operare tramite e-commerce.
L’impressione è che diversi operatori economici abbiano scommesso sull’ipotesi di un veloce "ritorno alla normalità" dopo l’emergenza creatasi in seguito alla pandemia di Cononavirus (Sars-Cov-2), una scelta per molti versi sbagliata anche in considerazione del fatto che il recente aumento dei nuovi contagi potrebbe portare a ulteriori restrizioni della mobilità personale e alla chiusura forzata di numerose attività.
Solo il 30% delle piccole medie imprese italiane sono passate al Cloud
A riprova del ritardo italiano vi sarebbe anche un limitato ricorso al Cloud per il miglioramento delle infrastrutture telematiche aziendali, ad oggi infatti ben il 32.4% delle PMI della Penisola adotterebbe una configurazione prevalentemente on-premises contro un 30.4% di imprese che avrebbero già completato la migrazione verso il Cloud o l’avrebbero effettuata in buona parte.