Secondo quanto indicato in un recente report pubblicato da ITU, l’ente che definisce gli standard per le telecomunicazioni e l’utilizzo delle onde radio a livello internazionale, le attuali normative per la limitazione dell’inquinamento da emissioni elettromagnetiche rischierebbe di compromettere lo sviluppo delle reti in 4G e 5G.
A tal proposito esistono delle linee guida che vengono rispettate più o meno globalmente, ma in alcuni Paesi si è scelto di imporre delle regole ancora più restrittive. Tra questi ultimi vi sono per esempio la Francia, limitatamente alla città di Parigi, alcune aree del Belgio, la Russia, la Cina, l’India, la Svizzera, la Polonia e, infine, anche l’Italia.
Stando a quanto riportato dai ricercatori, mantenendo l’attuale quadro normativo tali mercati potrebbero avere difficiltà rilevanti in caso di upgrade delle infrastrutture di rete. Un eventuale passaggio al 5G, o al 4G dove non disponibile, verrebbe quindi ostacolato non riuscendo a soddisfare la crescente domanda di servizi online e traffico dati.
Le simulazioni attualmente in corso nella Penisola coinvolgono diverse città tra cui Milano, Bari, Matera, L’Aquila, Prato, Torino, Roma e Genova. Se la quantità di emissioni registrate dovesse superare le soglie stabilite per legge allora l’upgrade delle reti potrebbe non essere consentito, con conseguenze facilmente immaginabili per il settore delle telecomunicazioni.
Paradossalmente l’Italia è ad oggi il Paese dove vengono eseguiti la maggior parte del test sull’ammodernamento delle infrastrutture, ma se non si dovesse assistere a breve ad un riadeguamento normativo agli standard definiti dall’ITU tutti gli sforzi fatti fino ad ora, anche in termini di investimento, potrebbero rivelarsi inutili.