Nel 2018 il CEO di NVIDIA Jensen Huang avrebbe proposto a Samsung una collaborazione di lungo termine su più fronti: dallo sviluppo congiunto della memoria HBM (High Bandwidth Memory) alla produzione di chip, fino all’integrazione nel framework CUDA. Secondo quanto riportato da media sudcoreani, l’offerta fu però respinta in modo molto netto dalla leadership di Samsung. Una decisione che oggi potrebbe essere vista come uno degli errori più gravi commessi dal colosso asiatico.
Perché Samsung chiuse le porte ad NVIDIA?
All’epoca Samsung godeva di una posizione dominante nel mercato delle memorie DRAM e NAND, ed era un partner naturale per progetti come quelli proposti da NVIDIA. La dirigenza dell’azienda sudcoreana non avrebbe mostrato però grande fiducia nel potenziale della tecnologia HBM né in una collaborazione con NVIDIA che non poteva vantare la capitalizzazione odierna. Forse nessuno poteva immaginare che nel giro di pochi anni l’azienda di Huang avrebbe superato i 4 mila miliardi di dollari di valore azionario.
Con la porta chiusa da Samsung, NVIDIA si rivolse alla SK hynix che accolse l’opportunità con entusiasmo. Oggi quest’ultimo è il principale fornitore di HBM3, HBM3E e probabilmente anche HBM4 per NVIDIA, con risultati finanziari eccellenti. Per contro Samsung starebbe registrando delle perdite nel settore dei semiconduttori e apparirebbe in ritardo sia sulla tecnologia HBM.
Con i se e con i ma..
Se l’accordo fosse andato in porto, Samsung avrebbe potuto consolidare la propria leadership nel mercato dei chip e limitare la crescita di rivali come SK hynix.
Inoltre, avrebbe potuto erodere la posizione dominante di TSMC in quello delle fonderie per l’alta tecnologia. Oggi invece si troverebbe ad inseguire i competitor cercando di rientrare nel giro grazie a nuovi ordini di HBM da parte della stessa NVIDIA.

