Sam Altman, CEO di OpenAI, ha espresso di recente delle forti preoccupazioni riguardo al prossimo sviluppo di ChatGPT con il futuro rilascio di GPT-5. Nel corso del podcast “This Past Weekend” ha dichiarato che la velocitร e la potenza raggiunte dal nuovo LLM lo avrebbero lasciato “genuinamente spaventato”. L’intervento, arrivato a poche settimane dal lancio di GPT-5 previsto ad agosto ravviva la discussione sull’impatto dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite.
GPT-5 spaventa come il Progetto Manhattan
Nel corso dell’intervista, Altman ha paragonato il processo di sviluppo di GPT-5 al Progetto Manhattan, l’iniziativa che durante la Seconda Guerra Mondiale portรฒ alla creazione della bomba atomica. Altman ha ricordato che ci sono momenti nella Storia in cui un gruppo di scienziati guarda la propria creazione e si chiede: “Cosa abbiamo fatto?“. Il tutto con un misto di orgoglio e timore per ciรฒ che l’azienda ha realizzato fino ad oggi.
Altman guida OpenAI dal 2019 e non ha mai nascosto che la rapiditร con cui l’AI supera ogni tentativo di regolamentazione. Riferendosi alla mancanza di un vero controllo su degli sviluppi cosรฌ rapidi e rivoluzionari ha affermato “ร come se non ci fossero adulti nella stanza“.
Il rischio di AI “incomprensibili” per gli esseri umani
Altman non ha fornito dei dettagli tecnici su cosa renderร GPT-5 cosรฌ diverso o preoccupante rispetto alle versioni precedenti. Il riferimento al Progetto Manhattan non ispira perรฒ molta fiducia nel fatto che OpenAI abbia il pieno controllo sulla propria creatura.
Le sue parole mettono in luce un aspetto spesso sottovalutato: il rischio che le innovazioni tecnologiche possano superare la capacitร della societร di comprenderle e gestirle in modo sicuro. Le parole di Altman potrebbero essere interpretate quindi anche come un invito alla cautela.

