Di recente WhatsApp per Windows 11 ha ricevuto un aggiornamento che potrebbe essere letto come un vero e proprio passo indietro dal punto di vista tecnico. L’applicazione non utilizza piรน il framework WinUI/UWP, ma carica direttamente la versione web del servizio attraverso un wrapper WebView2. Si tratta insomma di regressione a livello di architettura.
Perchรฉ Meta ha detto addio all’app di WhatsApp per Windows
Basata in origine su Electron, l’app era stata riprogettata come applicazione nativa per poi tornare (ora) a essere una semplice istanza di un sito web integrata nel sistema.
Tale cambiamento sarebbe riconducibile ai recenti tagli di personale in Meta che potrebbe avere sciolto il team responsabile dello sviluppo nativo su Windows. Mantenere una sola codebase, quella web, dovrebbe portare ad una riduzione dei costi di manutenzione impoverendo perรฒ la UX su desktop.
Problemi di prestazioni, consumo della memoria e UX
Alcuni test effettuati dopo l’aggiornamento mostrerebbero un notevole aumento dei consumi di memoria. In fase di login, l’app WebView2 puรฒ raggiungere infatti circa 300MB di RAM contro i 18 della versione nativa. Dopo l’accesso, il consumo della nuova app puรฒ oscillare tra 1.2GB e 2GB, con picchi fino a 3GB in presenza di molte conversazioni attive. Al contrario, l’app nativa superava i raramente 300MB nelle situazioni piรน impegnative.
Oltre ai requisiti di memoria vi sarebbero dei problemi di reattivitร dell’interfaccia, latenze nella gestione delle chat e difficoltร nell’integrazione con le funzionalitร di Windows 11 come per esempio le notifiche. La fluiditร risulta quindi compromessa con caricamenti lenti e interazioni “scattose”.
Gli utenti possono rimandare l’aggiornamento restando sulla versione nativa per un periodo limitato ma tutte le installazioni verranno subiranno comunque una migrazione. Ciรฒ avviene mentre la piattaforma arriva su altri dispositivi, come l’Apple Watch, lasciando Windows e oltre un miliardo di dispositivi attivi con un’app meno ottimizzata.

