Durante il Linux Foundation Open Source Summit di Seul, Linus Torvalds, creatore di Linux e Git, ha condiviso la sua visione sull’evoluzione del kernel e sul ruolo dell’AI nello sviluppo. In un dialogo con Dirk Hohndel, responsabile open source di Verizon, Torvalds si è detto abbastanza positivo riguardo al vibe coding se limitato a scopi didattici o sperimentali. Si tratterebbe infatti di un ottimo modo per permettere a chi non sa programmare di creare qualcosa. Sarebbe però “orribile da mantenere in produzione“.
Linus Torvalds ha imparato a non dire sempre “no”
Torvalds ha sottolineato come, dopo quasi vent’anni, il suo ruolo di maintainer del kernel Linux sia cambiato. Un tempo diceva spesso “no” a nuove proposte difficili da gestire, mentre oggi si trova a dire sì a modifiche controverse come l’introduzione del linguaggio Rust nel kernel. Il linguaggio sta diventando parte integrante del progetto e non più un esperimento, ma il processo ha richiesto più tempo del previsto.
Parlando di Nvidia e del suo codice proprietario legato al successo dell’AI, Torvalds ha minimizzato le preoccupazioni sulla chiusura dell’ecosistema GPU. L’AI avrebbe costretto la compagnia a diventare un buon attore anche nell’ecosistema Linux, cosa che vent’anni fa sembrava possibile. Detto questo, i crawler AI starebbero creando diversi disagi alla community open source a causa di false segnalazioni di bug e sicurezza basate sul codice estratto da kernel.org.
Torvalds ha poi ribadito il suo approccio allo sviluppo: per lui la noia significa nessuna nuova funzionalità “emozionante” che rischia di rompere milioni di sistemi. Pur non utilizzando assistenti AI per il coding riconosce e accetta che altri potrebbero sperimentarli anche nel kernel.
L’AI è uno strumento, non un sostituto degli sviluppatori
Torvalds ha mantenuto una visione pragmatica sull’impatto occupazionale dell’AI. A suo parere essa è solo l’ennesimo nuovo strumento. Come i compilatori hanno liberato i programmatori dall’assembly, l’AI aumenterà la produttività senza far sparire il mestiere. Il settore supererà presto l’attuale fase di entusiasmo arrivando ad un periodo in cui l’AI sarà solo una realtà quotidiana di cui non si parla continuamente.

