L’espansione dell’intelligenza artificiale sta generando una crisi energetica silenziosa, con data center che richiedono quantitร di elettricitร mai viste prima. Se negli anni ’70 un mainframe IBM 360 assorbiva circa 50 kW, oggi un data center dedicato all’AI puรฒ superare i 100 MW. Pari al consumo di oltre 100 mila abitazioni. Il numero di queste strutture continua poi a crescere e, attualmente, si contano piรน di 700 centri AI, con un tasso di crescita annuale previsto del 33% fino al 2030.
Data center sempre piรน grandi, caldi e costosi per l’AI
I modelli di AI generativa richiedono enormi risorse computazionali. L’addestramento di LLM con miliardi o trilioni di parametri implica migliaia di GPU o TPU in funzione per settimane o mesi. Ognuna con un consumo elettrico nettamente superiore a quello delle CPU tradizionali. Anche l’inferenza, cioรจ l’elaborazione delle richieste degli utenti, richiede un notevole dispendio energetico.
Le GPU destinate all’AI operano mediamente tra i 70ยฐC e gli 85ยฐC e circa il 20% del consumo totale di un data center viene impiegato solo per il raffreddamento. Le infrastrutture di ultima generazione raggiungono giร i 500 MW. I progetti in fase di sviluppo puntano invece a 2 GW per singolo sito.
Secondo le stime dell’American Council for an Energy-Efficient Economy, entro il 2030 i data center AI potrebbero arrivare ad assorbire quasi il 9% della domanda totale di energia elettrica degli Stati Uniti.
Una crisi energetica annunciata
OpenAI, con il suo progetto “Stargate”, prevede di sviluppare un’infrastruttura da 10 GW solo negli Stati Uniti come parte di un piano complessivo da 16 GW di potenza. Anche Amazon, in collaborazione con Anthropic, sta costruendo “Project Rainier” in Indiana, con una capacitร iniziale di 2,2 GW.
Il cluster “Fairwater” di Microsoft, in Wisconsin, sarร alimentato da energia solare per compensare le emissioni ma secondo stime indipendenti potrebbe richiedere oltre 2 GW. Una quantitร paragonabile a quella di una centrale nucleare.
Se la corsa all’AI continuerร con questi ritmi, la sfida non sarร solo tecnologica ma anche ambientale. Con il rischio di mettere in crisi le reti elettriche di interi Paesi.

