Fondata nel 1990 da Rodney Brooks, Colin Angle e Helen Greiner, iRobot rappresentò per oltre tre decenni l’emblema dell’ingegno tecnologico statunitense. Nata dall’ambizione di trasformare la ricerca accademica del MIT in prodotti di largo consumo, la società raggiunse l’apice con il Roomba, il robot aspirapolvere lanciato nel 2002 che divenne un fenomeno culturale e commerciale globale.
Dal successo alla crisi finanziaria di iRobot
Il successo di iRobot fu molto rapido. Dopo un’IPO da 103 milioni di dollari datata 2005 e milioni di unità vendute, l’azienda sembrava destinata a dominare il mercato della robotica domestica. Dal 2021 i conti iniziarono però a peggiorare per via della concorrenza dei prodotti cinesi a basso costo e i problemi di approvvigionamento legati alla pandemia. Nel 2022 si parlò di un tentativo di acquisizione da parte di Amazon per 1,7 miliardi di dollari ma l’operazione fu bloccata dalla Commissione Europea per il timore di possibili abusi di posizione dominante.
Il fallimento dell’accordo con Amazon fu in pratica l’inizio di un lento declino. Le azioni crollarono, il CEO Colin Angle lasciò l’incarico e il gruppo licenziò oltre il 30% della sua forza lavoro. Un finanziamento da 200 milioni di dollari dal fondo Carlyle Group non è bastato ad arginare la crisi in atto.
La cessione a Picea
Nel dicembre 2025 iRobot ha avviato una procedura di Chapter 11 presso il tribunale del Delaware. Il piano di ristrutturazione prevede l’acquisizione completa da parte del suo principale fornitore e creditore, la Shenzhen Picea Robotics, che dovrebbe diventare proprietaria della società. In questo modo si dovrebbero preservare attività chiave come produzione, assistenza clienti, rete globale e sviluppo dei prodotti.
Resterebbero però delle incertezze sul futuro del marchio e sul mantenimento dei servizi connessi ai dispositivi esistenti. In caso di interruzione dei servizi cloud i robot continueranno a funzionare in modalità manuale ma perderanno le funzionalità smart come la mappatura degli ambienti, la programmazione via app e l’integrazione con gli assistenti vocali.

