Nelle scorse ore i tecnici della Casa di Redmond hanno voluto chiarire che i terminali che dovessero ricevere un aggiornamento di Windows rilasciato a partire dall’11 gennaio 2022 non potranno utilizzare un disco di ripristino generato tramite l’applicazione di backup di Windows 7, ignorare questa specifica potrebbe comportare la perdita di dati importanti.
Tale problematica riguarda naturalmente anche tutti gli aggiornamenti resi disponibili successivamente alla data precedentemente citata, in questo caso inoltre il supporto fisico utilizzato per la creazione della copia di ripristino (ad esempio un CD o un DVD) non è rilevante e il backup risulterà comunque inefficace ai fini delle procedure di restore.
Gli aggiornamenti di Windows 7 successivi all’11 gennaio 2022 contengono un bug
Al contrario, si potranno continuare ad utilizzare i dischi di ripristino generati tramite l’applicazione di backup di Windows 7 in computer i cui aggiornamenti del sistema operativo sono stati rilasciati prima dell’11 gennaio 2022. Gli upgrade successivi conterrebbero infatti un bug che, nel momento in cui viene scritta questo post, Microsoft starebbe ancora tentando di risolvere.
L’OS Windows 7 è stato una della piattaforme di maggior successo della compagnia capitanata da Satya Nadella, esso divenne disponibile per la prima volta a fine ottobre 2009 e venne accolto con favore perché eliminava molte delle criticità prima rilevate in Windows Vista, un sistema talmente criticato che la casa madre impiegò solo 3 anni per sostituirlo.
Il supporto ufficiale per Windows 7 è terminato il 14 gennaio 2020 e da ormai 2 anni Microsoft non rilascia più alcun aggiornamento di sicurezza dedicato né implementa la compatibilità dei suoi servizi con esso. La maggior parte dei dispositivi Windows 7 non soddisfa i requisiti per l’aggiornamento a Windows 11 ma potrebbe essere possibile la migrazione a Windows 10 che sarà supportato fino al 14 ottobre 2025.