Windows 11 potrebbe presentare presto una novità che lo renderebbe profondamente diverso, e anche più semplice da utilizzare, rispetto quasi a tutti gli altri sistemi operativi rilasciati fino ad ora dalla Casa di Redmond. Tale feature dovrebbe prendere il nome di hot patching e sarebbe attesa con il rilascio dell’update Windows 11 24H2.
L’hot patching consiste nella possibilità di applicare un aggiornamento, anche particolarmente corposo, senza la necessità di dover riavviare un sistema. Attualmente le piattaforme di Microsoft che supportano questa modalità sono pochissime, in pratica soltanto Windows Server (ottimizzato per terminali che devono rimanere sempre accesi) e il sistema di Xbox.
Bye bye, rebooting? Microsoft wants to change how Windows updates get installed
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— Windows Central (@WindowsCentral) February 23, 2024
Non è comunque detto che tale feature sia destinata a tutte le edizioni di Windows 11 che verranno aggiornate con il package 24H2, considerando innanzitutto che le prime configurazioni compatibili dovrebbero essere quelle che presentano processori con architettura AMD x86-x64. Per i chip ARM si dovrà attendere probabilmente fino all’anno prossimo.
Nello stesso modo è possibile che il gruppo capitanato da Satya Nadella abbia intenzione di fornire l’hot patching soltanto per le distribuzioni commerciali di Window 11, cioè quelle ottimizzate per i contesti aziendali, per poi decidere soltanto in un secondo momento se estendere il nuovo meccanismo di upgrade anche alle varianti consumer.
A livello tecnico l’hot patching dovrebbe modificare il modo in cui vengono applicati gli aggiornamenti. Fino ad ora in Windows 11 questi erano possibili soltanto limitando il più possibile il numero di processi in corso, tramite appunto il riavvio che prevede un momento di arresto. Con l’hot patching, invece, essi potranno essere applicati anche al codice in memoria dei processi in esecuzione.