Nelle scorse ore si era diffusa la voce che la Casa di Redmond avrebbe consentito l’installazione di Windows 10 anche sui terminali dotati di una copia pirata di Windows; tale anticipazione sarebbe stata intepretata come veritiera in quanto diffusa dal portavoce Terry Myerson, vice presidente dalla divisione Operating Systems di Big M.
A tal proposito però, Microsoft si sarebbe resa protagonista di una nuova versione dei fatti secondo la quale le copie pirata di Windows potrebbero essere sì aggioranete a Windows 10, ma in ogni caso esse continueranno ad essere considerate piratate, quindi senza il rilascio di alcuna licenza ufficiale.
E’ comunque da sottolineare il fatto che la possibilità di effettuare l’upgrade alla nuova piattaforma non significa necessariamente che questa diverrà completamente utilizzabile, è infatti probabile che il gruppo capiatanato da Satya Nadella scelga di aggiornare anche le copie non regolari di Windows limitando le funzionalità di Windows 10.
Adottando una strategia del genere l’azienda californiana potrebbe esporsi ad un doppio rischio: quello di non incentivare il passaggio degli utenti al suo nuovo sistema operativo e, contestualmente, anche quello di incoraggiare gli smanettoni nella ricerca di soluzioni "alternative", o più propriamente illecite, come per esempio creare crack per Windows 10.
Tutto sommato, per il momento sembrerebbe che nemmeno in quel di Redmond abbiano le idee molto chiare a riguardo (perché correggere con tanta fretta, fino quasi a smentire, quanto riportato pubblicamente da un responsabile della società?); le conferme in merito potranno arrivare soltanto in estate con il rilascio della stabile di Windows 10.