Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) ha inviato una proposta di utilizzo dei fondi provenienti dalla Web Tax al governo Conte. L’idea è quella di utilizzare le entrate derivanti da tale imposta per supportare le aree più deboli del Paese, in particolare quelle maggiormente interessate dalla desertificazione economica e sociale.
L’Unione è da tempo impegnata in interventi dedicati alla digitalizzazione delle realtà italiane maggiormente colpite dal fenomeno del Digital Divide tra le quali vi sono spesso i centri abitati montani, per questo motivo è in corso un progetto di estensione della copertura di Rete che vede la partecipazione di provider come Tim, Eolo e Poste Italiane.
Le comunità montane potrebbero esprimere grandi potenzialità in un periodo come quello attuale in cui si assiste a una forte affermazione dello smart working e del telelavoro nonché alla promozione di tutte le iniziative a sostegno della Green Economy. Decentralizzazione e sostenibilità necessitano però di infrastrutture che devono essere finanziati.
Secondo la proposta di Uncem le disponibilità derivanti dalla Web Tax potrebbero essere utilizzate per la ricostruzione di un nuovo welfare pubblico, per digitalizzare settori come il turismo e l’agricoltura che spesso fanno riferimento solo marginalmente alle nuove tecnologie così come per combattere fenomeni quali lo spopolamento e il cambiamento climatico.
A tal proposito è utile citare la legge 158/2017 nella quale è previsto che i progetti informatici riguardanti i piccoli comuni abbiano la precedenza nell’accesso ai finanziamenti pubblici previsti dalla normativa per la realizzazione dei programmi di e-government. Sono interressati in particolare i comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti e le isole minori.