Secondo quanto recentemente stabilito da una corte dello stato americano del New Jersey, coloro che hanno precedenti penali per crimini sessuali o stanno scontando una pena, anche in libertà vigilata, per lo stesso motivo, non avrebbero diritto di accedere ai social network.
Tale pronunciamento sarebbe stato formulato proprio in seguito al ricorso presentato dai legali di due condannati per reati sessuali a cui sarebbe stata negata la possibilità di frequentare piattaforme sociali come per esempio Facebook o LinkedIn.
Secondo quanto stabilito dal tribunale, le interazioni con altre persone via social media potrebbe costituire un motivo di recidiva, per cui il divieto andrebbe interpretato come un’iniziativa a tutela di coloro che potrebbero trasformarsi in potenziali vittime.
In questo senso, a nulla varrebbe la linea di difesa dei due ricorrenti che avrebbero sostenuto di utilizzare i social network soprattutto come strumenti d’informazione e aggiornamento, questo perché in Rete sarebbero disponibili numerose altre fonti per accedere alla stessa tipologia di dati.