Non tutte le ciambelle escono col buco. Inutile, quindi, accanirsi nella strenua difesa di un prodotto mal riuscito, meglio scusarsi e promettere di migliorare in futuro. Questo è quello che ha fatto Tim Cook, CEO di Apple in merito alle tanto discusse e criticate mappe di Apple installate di default su iOS 6.
L’applicazione mappe (si chiama semplicemente così) avrebbe dovuto essere uno dei punti di forza del nuovo OS, ma così non e stato per la delusione di molti utenti che si sono ritrovati a rimpiangere le Google Maps delle quali le prime hanno preso il posto.
La notizia delle scuse di Cook non è marginale, non tanto per il "problema mappe" in se ma per il fatto che il bug riguardi un’azienda (la Apple, appunto) nota per la sua maniacale perfezione e cura del dettaglio. Che col passaggio di consegne da Steve Jobs a Tim Cook qualcosa si sia rotto? Ovviamente è troppo presto per azzardare conclusioni, di certo l’azienda di Cupertino, però, non aveva abituato i suoi fans a software così clamorosamente incompleti ed immaturi ne tantomeno a scuse così esplicite:
"Alla Apple ci sforziamo di fornire prodotti di livello mondiale che diano la migliore soddisfazione ai nostri clienti. Con il lancio di App Maps la scorsa settimana non ci siamo riusciti"
Ovviamente non è un disonore sbagliare, ne tantomeno è un disonore chiedere scusa quando ci si accorge dell’errore (anzi!) ma di certo si tratta di un’atteggiamento "poco Apple"…