Meta ha reso noto di aver chiuso ben 63 mila account Instagram nel tentativo di bloccare l’attività di una rete criminale dedita alla sextortion. Un fenomeno che consiste nel circuire le vittime, invitandole all’invio di immagini sessualmente esplicite per poi ricattarle tramite richieste di denaro che possono essere anche molto elevate.
Stando alle notizie disponibili, tutti gli account rimossi sarebbero stati creati da malviventi negeriani. I target dei malviventi sarebbero stati nello specifico uomini adulti, residenti soprattutto negli Stati Uniti, ma le verifiche svolte dall’azienda capitanata da Mark Zuckerberg avrebbero evidenziato anche il coinvolgimento di utenti minorenni.
Today we announced the takedown of two sets of accounts on our apps that were attempting to engage in financial sextortion scams. https://t.co/LsBDyeoBIm
— Meta Newsroom (@MetaNewsroom) July 24, 2024
L’organizzazione identificata farebbe capo ad una ventina di persone, si tratterebbe dei cosiddetti "Yahoo Boys", una crew nota anche per altri tentativi di truffa come quella ben conosciuta del "principe nigeriano" (che in alcuni casi diventa un ricco ereditiero) con cui le vittime ricevono messaggi e promesse di ricchezza finalizzate a raggirarle.
Contestualmente Menlo Park avrebbe cancellato da Facebook oltre 7 mila tra account, gruppi e pagine sempre ricollegabili a tentativi di truffa. Tutti i dati raccolti durante l’operazione sono stati inviati alla Tech Coalition che con la sua iniziativa chiamata "Lantern" ha dato vita ad un sistema di segnalazione e condivisione cross-platform per contrastare i cyber criminali.
è bene tenere presente che in truffatori sono sempre attivi sulle piattaforme social. Basti pensare alla recente campagna malevola su WhatsApp legata al "Gruppo fortunato di Instagram", con questa si promettono facili guadagni nascondendo il tentativo di sottrarre numeri di carte di credito e coordinate bancarie tramite un bot di Telegram.